Riparte il commercio di beni dopo il brusco stop dovuto all’emergenza Covid

La graduale uscita dall’emergenza Coronavirus, accompagnata da una campagna vaccinale su larghissima scala, sta finalmente concedendo all’export italiano di tirare un sospiro di sollievo dopo un 2020 da incubo.

I primi dati sul 2021 sono infatti decisamente incoraggianti, con una ripartenza del commercio internazionale che fa registrare una crescita del 7,6%; crescita che volgerà, secondo le previsioni, ad un ulteriore innalzamento del 5,3% nel 2022, andando con tutta probabilità a caratterizzare un biennio senza dubbio positivo e di abbandono, si spera definitiva, dello stato di anormalità che da oltre un anno caratterizza tutto il mondo.

La ripresa dell'export rappresenta una leva fondamentale per l'economia italiana

Questo scenario viene spiegato ed approfondito nel XVIII Rapporto Ice Prometeia su “Evoluzione del commercio con l’estero per aree e settori”, presentato ad inizio maggio ed oggetto di analisi per aziende ed operatori del settore.

Con il potere di acquisto dei consumatori notevolmente ridotto, a farla da padrone sono e saranno sicuramente il valore dei prodotti, inteso come rapporto prezzo/prestazione, ma anche l’importanza che i consumatori daranno a temi quali sostenibilità sociale e ambientale.

Ad accompagnare questi trend ci sarà tuttavia un complessivo ritorno alla essenzialità, soprattutto per quanto concerne i beni di consumo.

Nonostante il Covid ci sono delle eccellenze settoriali che hanno retto il colpo durissimo inferto dall’emergenza, i cosiddetti ‘Oscar dell’export’, che hanno performato positivamente su diversi mercati; dato, quest’ultimo, indice della capacità delle filiere produttive italiane di resistere anche a situazioni inaspettate.

Il riso verso la Germania, la pasta verso Giappone e Gran Bretagna, il vino verso la Corea del Sud e l’Olanda e l’olio di oliva verso la Francia sono solo alcuni degli esempi virtuosi in tal senso; insieme a questi ci sono il farmaceutico e l’alimentare, cresciuti propriamente come settori e quindi di conseguenza anche in chiave di export.

Risvolti positivi sull'economia del mare

I risvolti sul mondo del commercio marittimo non potranno che essere positivi: come abbiamo già spiegato, l’economia del mare è stata fra le poche a tenere duro anche in piena emergenza Covid, facendo registrare dati in discesa, ma certamente non paragonabili alla grande maggioranza dei settori coinvolti dalla crisi.

Ecco che dunque una repentina ripartenza dell’export dall’Italia donerà rinnovata vèrve ad un settore che, negli ultimi mesi, ha tirato fuori i muscoli facendo spesso da traino per le economie delle singole regioni e dell’intero Paese.

L’auspicio è quello che, con il passare dei mesi, sia i prezzi di trasporto, sia quelli dei prodotti, possano tornare ad una probabile e quanto mai utile situazione di equilibrio, anche questo sintomo di una normalità che da troppo tempo abbiamo forzatamente dimenticato.

Tutto questo sempre però con un minimo comune denominatore: la necessità di adeguamenti infrastrutturali che rischiano altrimenti di rallentare o inficiare la spinta che la logistica può dare all’economia nazionale.