L’asse Tirreno-Adriatico è la risposta alla crisi

Anche nel congresso Uil Abruzzo dei giorni scorsi, il tema delle infrastrutture nella nostra regione è tornato prepotentemente alla ribalta, con particolare focus sull’area della logistica portuale che vede Ortona come fiore all’occhiello e protagonista di un cambiamento che deve arrivare dall’alto, ed in fretta.
L’economia del mare deve essere la base ed il volano per un cambio di passo a livello infrastrutturale, un traino per aziende, sviluppo e lavoro in chiave presente ma soprattutto futura.
La posizione strategica del porto di Ortona deve rappresentare la chiave di volta per una posizione di centralità anche a livello economico, in Europa e nel mondo, dell’Abruzzo. Per far sì che questo si realizzi è necessario però dare una sterzata; vediamo insieme come…

Ortona-Civitavecchia al centro d'Europa

Ripartiamo dalle parole del segretario regionale Uil Michele Lombardo per analizzare il quadro della situazione dell’Abruzzo portuale.
L’economia del mare passa inevitabilmente dalla Zes, e la Zes è legata in modo indissolubile alla richiesta di inserimento dell’Abruzzo nei due corridoi europei Ten-t: il primo già acquisito, il cosiddetto corridoio Baltico – Adriatico; il secondo, ancora di complessa definizione, è il corridoio trasversale del Mediterraneo, Barcellona – Civitavecchia – Ortona – Ploce.
Questo corridoio consentirebbe una svolta storica: intercettare i flussi commerciali della Penisola Iberica, passando per il mercato Capitolino e attraverso le rotte dei Balcani e della Turchia per dirigersi verso le rotte del Medio Oriente in modo da rendere l’Abruzzo uno dei corridoi commerciali oriente-occidente più importanti al mondo.
Per la prima volta, attraverso questa ferrovia veloce, ci sarebbe il coinvolgimento diretto anche delle aree più  interne della regione, aree che, al momento, viaggiano inesorabilmente verso l’abbandono.

Navi da crociera e grandi navi merci per Ortona

Non è tuttavia la linea ferroviaria veloce l’unica svolta a cui deve puntare l’Abruzzo per l’area portuale ortonese in un’ottica di sviluppo: come evidenziato sempre da Lombardo è infatti necessario mettere a terra velocemente gli 87 milioni di euro del masterplan per rendere il porto di Ortona fruibile anche dalle navi ad alta capacità di trasporto delle merci e dei passeggeri, con l’obiettivo di far diventare veramente il porto di Ortona il porto regionale di riferimento che metta in connessione, attraverso la Zes, lo sviluppo delle reti dorsale adriatica e trasversale tirreno-adriatica, integrate dallo sviluppo della linea ferroviaria ad alta capacità Pescara-Roma, oggi già finanziata, e ad alta velocità Pescara–Milano e Pescara-Bari.
Ortona al centro del futuro dell’Abruzzo e dell’Italia? Probabilmente sì, ma c’è da fare in fretta…

 

Trovi che i contenuti del blog Buonefra siano interessanti? Iscriviti alla nostra newsletter mensile cliccando qui.