Il centro-sud Italia protagonista all’Abruzzo Economy Summit

Si è tenuta a Pescara la terza edizione dell’Abruzzo Economy Summit: un’edizione particolare, che ha visto la partecipazione di ben cinque vertici regionali del centro-sud Italia.

Sono infatti cinque i presidenti delle Associazioni industriali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia che si si sono confrontati sulle sfide per lo sviluppo del Mezzogiorno, che passano anche per l’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario e per il potenziamento delle infrastrutture, nota dolente in gran parte del Sud del Paese. Le riflessioni conclusive sono state affidate a Vito Grassi, vicepresidente nazionale di Viale dell’Astronomia.

Lo sviluppo del Mezzogiorno passa dalla logistica

“La ZES unica potrà essere un’opportunità se avrà una governance adeguata, con una filiera che riesca a colloquiare con le altre regioni oggetto coinvolte in modalità smart – spiega Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Abruzzo -. Questo perché l’esperienza di un commissario dedicato alla nostra regione ci ha consentito di interloquire con estrema rapidità e determinazione. Se queste condizioni ci saranno, pregiudizi non ne abbiamo ma naturalmente vigileremo affinché la nostra regione abbia tutto ciò che è dovuto e nei tempi giusti”. “Voglio immaginare anche una ZES unica – sottolinea – soprattutto come piattaforma logistica integrata, ben informatizzata e che riesca a essere di supporto alle aziende che operano e opereranno con nuovi insediamenti e con evidenti necessità di flussi di merci”.

Il presidente guarda all’Abruzzo, per l’UE regione di transizione, situazione che consiglia di “offrire qualcosa in più rispetto alle altre regioni sede di ZES, ad esempio, in termini di competenza del capitale umano, di aziende che operano nell’indotto, e penso al settore dell’automotive, in logica di filiera e anche una qualità di vita decisamente buona”.

Abruzzo al centro dell'Europa industriale

“Abbiamo un Abruzzo economicamente in buona salute e in ripresa. Anzi, in alcuni settori, la regione svolge un ruolo di traino non soltanto per il Mezzogiorno ma anche per il resto d’Italia”.
Questo l’intervento in apertura del summit del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio.
“Come ha avuto modo di sottolineare anche il professor Pino Mauro, docente della Facoltà di Economia  dell’Università d’Annunzio Chieti-Pescara, – ha aggiunto il Presidente – sia secondo i dati Istat che sulla base di quelli dei principali centri di ricerca nazionali e internazionali, l’Abruzzo fa registrare  risultati importanti in termini di innovazione, di crescita e di esportazioni. Naturalmente, – ha proseguito- questo non vuol dire che i problemi siano tutti risolti e che si stia nella stagione dell’oro.  Bisogna però riconoscere, con onestà intellettuale, che il lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni per creare terreno fertile a beneficio delle imprese sta dando i suoi frutti”.
In particolare, Marsilio ha fatto notare che “nelle esportazioni l’Abruzzo segna un +12% mentre a livello nazionale le esportazioni sono cresciute solo del 4%. Ovviamente, è anche merito di un tessuto produttivo sempre molto dinamico nonostante le avversità e le difficoltà logistiche con cui si è costretti ad operare”.
Tante le sfide aperte per la Regione Abruzzo:  dalla ZES unica, al PNRR, alla nuova programmazione 21-27.
“La ZES, per parlare del solo Abruzzo, – ha spiegato – prima riguardava appena 1700 ettari, non chilometri quadrati. Un’area ristretta dove poter utilizzare i vantaggi fiscali e le autorizzazioni per l’insediamento delle imprese. Ora questi 1700 ettari diventano l’intero territorio della regione Abruzzo. Quindi, in qualunque zona dell’Abruzzo potranno essere fatti nuovi insediamenti o sarà possibile incrementare gli insediamenti attuali.  Il credito d’imposta e la semplificazione amministrativa entreranno in vigore indipendentemente dal perimetro di quest’area ZES. E’ una grande opportunità di crescita per tutto il Sud – ha proseguito – e se cresce il Mezzogiorno cresce tutta l’Italia perché è sempre stato quello l’anello debole che ha frenato lo sviluppo complessivo del Paese. Si tratta di un risultato importante che noi siamo pronti a cogliere e, a tal proposito, -ha concluso Marsilio – stiamo lavorando in sinergia con il ministro Fitto e con il commissario Miccio per far funzionare ancora meglio uno strumento che ha cominciato a dare risultati importanti”.

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