Rally in calo, aumentano le forniture

I prossimi mesi saranno importanti per il trend del prezzo del petrolio: l’aumento delle forniture a livello mondiale porterà infatti a un probabile rallentamento del rally.
Questo è quanto si apprende dall’Agenzia Internazionale dell’Energia nel report di riferimento per il mese di novembre.
Gli aumenti incredibili con il picco massimo avuto a settembre dovrebbero con tutta probabilità subire un’inversione – già in corso – nel bimestre novembre-dicembre e ad inizio 2022.

Tregua come conseguenza dell'aumento di produzione

Perché già in corso? La ragione è semplice.
La produzione globale di petrolio – la cui metà viaggia sul mare diretto ai porti di tutto il mondo – è già in aumento: a ottobre, come si apprende sempre nel report, le forniture sono aumentate di 1,4 milioni di barili al giorno, arrivando a quota 97,7 mpd (million barrels per day).
L’aumento previsto nel bimestre novembre-dicembre è principalmente trainato dagli Stati Uniti, da cui proverranno negli ultimi due mesi dell’anno circa 400.000 bpd; soglia inferiore invece per Russia e Arabia che totalizzano insieme 330.000 bpd.

Cresce la produzione, cresce la domanda

Questo aumento andrà a saziare, dunque, quantomeno in parte, quella che è la crescente domanda, trend avviato su questa strada ormai da mesi.
Domanda che, di fatto, per quello che riguarda il petrolio è destinata a crescere di 3,4 milioni di barili al giorno nel corso del 2022, con una stima di 99,7 milioni di barili raggiunti proprio entro la fine del prossimo anno.

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