Dal Nord Europa al Mediterraneo, cosa sta cambiando?

Partiamo da un assunto fondamentale: i Porti del Nord Europa, del Baltico e del Mare del Nord, per anni non hanno avuto rivali nella movimentazione di merci provenienti dal Far-East.

Questo perché dalla Cina, dalla Corea, dal Giappone e da tutti i Paesi dell’Estremo Oriente è sempre stato molto più comodo attraccare nei porti baltici o del Mare del Nord per movimentare le merci verso Occidente.

Oggi, però, la tendenza sta cambiando: il centro-Italia, ed in particolare l’Abruzzo, possono rappresentare il futuro reale della movimentazione di merci a livello mondiale.

Corridoi Europei, di cosa parliamo?

Le reti TEN-T sono un insieme di infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) considerate rilevanti a livello comunitario; la Core Network  è costituita dai nodi urbani a maggiore densità abitativa, dai nodi intermodali di maggiore rilevanza e dalle relative connessioni.

Come riportato anche sul portale ufficiale MIT, oggi la priorità a livello europeo è quella di assicurare la continuità dei Corridoi, realizzando i collegamenti mancanti, assicurando collegamenti tra le differenti modalità di trasporto, eliminando i colli di bottiglia esistenti.

L’obiettivo è quello di garantire all’Europa entro il 2030 una rete di trasporto commerciale completa, che possa sostenere l’intermodalità anche in un’ottica di sostenibilità del trasporto merci.

Diventa dunque fondamentale anche la scelta geografica di quelli che saranno i futuri corridoi europei, ed in questo caso l’Abruzzo con l’Adriatico, ed il Lazio con il Tirreno, potrebbero rappresentare i due ganci più importanti rispettivamente con l’Oriente e con l’Occidente.

Ortona-Civitavecchia, il corridoio d'Abruzzo sarebbe una grande opportunità

Perché Ortona-Civitavecchia?

Il riconoscimento di questo corridoio trasversale intermodale rappresenterebbe di fatto un ponte tra Tirreno ed Adriatico, ed un collegamento fluido ed estremamente vantaggioso tra Barcellona e Ploce, tra Spagna e Croazia, tra Ovest ed Est.

L’Abruzzo, che già sotto il punto di vista della logistica integrata ha dimostrato con Ortona, il suo porto di punta, di essere, nonostante l’arretratezza infrastrutturale, un territorio fortissimo, con questo settore che ha trainato l’economia in ogni momento, si caratterizzerebbe di fatto ulteriormente come la porta dell’Adriatico sull’Europa Orientale e su tutti i Paesi euroasiatici.

Potrebbe il “corridoio d’Abruzzo” rappresentare la spinta definitiva di cui questo territorio avrebbe bisogno per potenziare il sistema delle infrastrutture portuali, ferroviarie e fluviali? Non resta che attendere alla finestra sperando che questo progetto prenda corpo per davvero.