2023 di export stazionario per l’Italia, ma cresce il meridione con un importante exploit

Il 2023 delle esportazioni non presenta grossi colpi di scena per l’Italia: valori sommariamente stazionari in quasi tutta la Penisola, ma andamento molto diverso sulla base dei diversi territori.

Lieve crescita per il nord-ovest, con un +2,7% in controtendenza ai dati del nord-est, dove si è invece registrata una flessione negativa dell’1%. Il calo più importante si registra al centro, con un -3,4% che è molto distante invece dal centro-sud, che ha fatto registrare una crescita vicina al 17%, all’opposto delle isole dove invece il report Istat descrive un brusco calo, pari al 21%.

A fare da traino della grande crescita meridionale c’è la Campania, con i prodotti farmaceutici e l’automotive che primeggiano in questa particolare classifica. A nord-ovest comanda il Piemonte, sempre grazie alle automobili, seguito dalla Lombardia. In centro Marche e Lazio segnano il calo, mentre Veneto e Friuli recitano la stessa parte per il nord-ovest del Paese.

Anche in Abruzzo cresce l'export

A cosa è dovuto invece il calo nelle isole? In questo caso è facile inquadrare la causa nel palese calo di prodotti della categoria raffinazione, con un’inversione di tendenza che però è possibile riscontrare nell’ultimo trimestre dell’anno, dove i dati sono stati i seguenti:

  • Isole e sud + 1,1%
  • Nord est -1,5%
  • Nord ovest +3,1%
  • Centro + 7,1%

Dove si colloca l’Abruzzo in questa graduatoria?
La nostra regione è senza alcun dubbio tra i territori più dinamici in termini di esportazioni nel corso del 2023, con un +13,6% che rafforza un ruolo importante già consolidato negli anni.
Sopra l’Abruzzo in termini di crescita solo la Campania, con il 28,9%, il Molise, con il 21,1% e la Calabria con il 20,9%. I peggioramenti più indicativi ci sono stati invece per Sardegna, Valle d’Aosta, Sicilia, Marche, Friuli e Lazio, con dati compresi tra il -24,1% della Sardegna e il -11%, appunto, del Lazio.

Dove cresce e dove cala l'export italiano

Come evidenziato dal eport Istat, infine, i contributi positivi maggiori all’export nazionale sono derivati dall’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina (+390,8%), della Campania verso Svizzera (+99,6%) e Stati Uniti (+53,4%), della Toscana verso gli Stati Uniti (+24,1%) e del Piemonte verso Francia (+15,2%), Germania (+9,3%) e paesi Opec (+39,4%). Quelli negativi più ampi dalle minori vendite estere della Toscana verso la Svizzera (-38,0%), delle Marche verso Belgio (-64,0%), Germania (-39,0%) e Stati Uniti (-33,2%), della Lombardia verso la Germania (-8,4%) e del Lazio verso il Belgio (-23,4%).

Napoli, Torino, Siena e Milano sono le provincie più virtuose in termini di esportazione, mentre Siracusa, Ascoli, Cagliari e Roma rappresentano la controparte negativa nel bilanciamento della classifica.

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