L’Abruzzo al centro dei nuovi scenari del commercio mondiale

Gli investimenti per il potenziamento dell’indotto export sono al centro dei programmi della Regione Abruzzo, che punta ad incrementare il traffico dei commerci attraverso un forte upgrade delle infrastrutture.

L’obiettivo in realtà è facilmente leggibile su una scala ancor più larga, che scavalca l’ambito commerciale squisitamente marittimo per abbracciare tematiche estremamente attuali come l’innovazione, puntando la luce sull’Abruzzo come vero e proprio territorio cerniera fra l’Occidente e l’Oriente.

Commercio mondiale caratterizzato da nuovi scenari da occidente e oriente

In realtà alla base di questi ragionamenti c’è una situazione geopolitica profondamente mutata nel corso dell’ultimo decennio, con la pesante spaccatura Usa-Cina e la Brexit britannica a farla da padrone con un ruolo cardine, di vere e proprie chiavi di volta nello sviluppo del commercio mondiale.

Vi chiederete sicuramente cosa potrà mai entrarci l’Abruzzo in questioni internazionali di simile rilievo. E bene la nostra regione ha l’obbligo di approfittare degli attuali tumulti per farsi carico e diventare un volante fondamentale, una porta aperta sul Mediterraneo direzione Cina.

L’Export italiano strizza l’occhio alla Cina.

Come? L’export europeo inizia a masticare amaro proprio a seguito dell’uscita inglese dal Vecchio Continente, con il commercio verso l’Occidente statunitense quasi di esclusiva competenza britannica, diventato di fatto avamposto americano a margine dell’Europa dell’ovest; l’Europa, ed in particolare l’Italia, è dunque chiamata ad aprire le braccia all’Oriente, ad una Cina ormai decisa ad irrompere commercialmente nel nostro continente, con particolare interesse per la nostra nazione. Il 5G Huawei, il progetto BRI (via della seta) creerà di fatto delle gigantesche opportunità di sviluppo per l’Italia e dall’Italia verso il Sollevante, con la possibilità concreta di realizzazione di enormi servizi infrastrutturali su porti, ferrovie e reti di collegamento accompagnate dalla logistica integrata e tanto altro ancora.

Cosa può rappresentare l’Asia per il commercio abruzzese?

L’Abruzzo occupa da sempre una posizione strategica per il commercio mondiale, ed è ora chiamato ad investire sul potenziamento delle infrastrutture per rendere realmente i porti commerciali regionali dei reali avamposti per il blocco commerciale eurasiatico, assorbendo a pieno i vantaggi che vedranno un graduale indebolimento degli States in favore del galoppante sviluppo di Pechino.

Cosa vorrebbe dire per l’Abruzzo giocare un ruolo da protagonista nella Via della seta? Incrementare l’export verso tutti i 68 Paesi coinvolti, canalizzando ulteriormente il commercio soprattutto dei prodotti agroalimentari e farmaceutici.

Le opportunità sono tante e ghiotte per l’Abruzzo; le istituzioni regionali e nazionali sono però chiamate a scendere in campo in maniera lucida e lungimirante, portando a casa risorse economiche da reinvestire nell’immediato per garantirsi decenni di crescita costante.

Il tempo di stare alla finestra è scaduto da un pezzo: è ora di entrare in azione.